Urania 0830 - La Terra che ho lasciato dietro di me by William Walling

autore:William Walling [Walling, William]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2011-01-19T09:25:33+00:00

Allo scadere del secondo turno l’indomani “mattina”, Paul radunò tutto il personale di Demetra per informarlo della visita degli alieni. La notizia fu accolta con musi lunghi e qualche domanda che tradiva ansia e preoccupazione. Paul rispose con franchezza senza tentare di minimizzare i pericoli ignoti che probabilmente ci minacciavano. Poi gli addetti al secondo turno andarono a riposare e quelli del primo si rimboccarono le maniche e si misero al lavoro.

Il commento di Henry, mentre io e il Rajà ci avviavamo con lui all’officina, espresse lo stato d’animo generale: — Sbrighiamoci a finire questa benedetta nave, così poi non dovremo più preoccuparci di quegli animali alieni. Ci rituffammo dunque nel lavoro e il da fare era tanto che non ci restava il tempo per pensare alle minacce di Puzzone. Jeff ed io avevamo incombenze di tecnici collaudatori. Casey ci aveva affidato una mezza dozzina di circuiti stampati a strati sovrapposti che costituivano parte delle componenti delle apparecchiature rifatte secondo il progetto modificato. Noi dovevamo controllare l’efficienza millimetro per millimetro per constatare che non ci fossero difetti. Ne trovammo pochissimi e facilmente rimediabili. I circuiti erano stati composti pazientemente a mano da esperti.

Stavamo per smettere perché era ora di pranzo, quando Alexis entrò in laboratorio. Non disse ciao, né bongiorno, né come va, ma solo: — Nel mio ufficio. Subito. —

Dopodiché fece dietrofront e ci piantò in asso.

Jeff spense l’apparecchio che stava adoperando per controllare l’isolamento elettrico fra due serie di delicati microcircuiti ibridi. — Mi pareva sconvolta —

osservò perplesso. — Cosa credi...

— Dev’essere successo qualcosa. Andiamo!

Avevo indovinato. Nobotts mi fece cenno di chiudere la porta quando entrammo nell’ufficio di Alexis. Casey Chew, con le mani intrecciate sulla pancia e l’espressione assonnata, sedeva davanti alla scrivania dove stava Alexis che tamburellava nervosamente sul ripiano con la penna.

Sebbene la sua faccia scura fosse inespressiva, Paul aveva la fronte imperlata di sudore. — Circa dodici ore fa — disse — un comunicato stampa anonimo è stato trasmesso alle maggiori agenzie della Terra, di Marte e della Luna. Spiegava in tutti i particolari il Progetto Demetra, compresi nomi, date, località, scopi, finanziatori, bilancio, insomma tutto. La nostra segretezza è andata a farsi benedire. Ci hanno ordinato, non chiesto, ordinato di sbaraccare immediatamente tutto.

— Puzzone! — esclamammo all’unisono io e Das.

— Non ci sono dubbi. Il primo attacco è stato subdolo, indiretto. Questo è forse ancora più sottile e finirà probabilmente col risultare più dannoso.

— Ma non possiamo piantare lì tutto adesso! — protestai. — Mandali all’inferno!

— Alexis ed io abbiamo ricevuto due messaggi in codice — rispose pacatamente Paul. — E un terzo lo stanno mettendo in chiaro adesso. So già cosa dice senza bisogno di leggerlo... fate i bagagli e andatevene subito da Cerere.

— É pazzesco! — Casey socchiuse gli occhi tanto per farci capire che era sveglio.

— Siamo troppo vicini al successo per mollare tutto e scappare come bambini spaventati.

— Non è tutto — disse Alexis schiarendosi la gola, con voce appena percettibile.

— Vorrei che le cose fossero così semplici —

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